“Ringraziamo il Senatore Claudio Barbaro (in foto a sx) per la sensibilità dimostrata e per aver fatto sua la proposta della Confsal Pesca di un atto di sindacato ispettivo (vedi) che punta a chiarire il ruolo del Vipe dopo la gravosa vicenda che ha coinvolto i pescatori italiani in mare a lavoro. Adesso attendiamo la risposta del governo“. A dirlo è il Segretario generale della Confsal pesca Bruno Mariani (in foto a dx) che con il sindacato del settore ittico aveva seguito il rapimento dei pescatori di Mazara del Vallo e le vicende legate alla liberazione ed alle loro famiglie.
“Adesso, dopo il deposito dell’interrogazione parlamentare – spiega Mariani – attendiamo la risposta dei Ministri della Difesa e degli Affari Esteri. E’ necessario fare chiarezza, i lavoratori in mare non possono temere di uscire e la ‘Vigilanza Pesca’ della Marina militare ha il compito di assicurare il libero esercizio dell’attività di pesca dei pescherecci nazionali in acque internazionali. E’ dunque necessaria una risposta certa e pubblica da parte delle istituzioni per dare rassicurazioni sulla sicurezza di questi lavoratori”.
Con l’interrogazione parlamentare si è chiesto di sapere quali ragioni abbiano determinato il mancato monitoraggio e l’inefficace tutela dei pescherecci “Antartide” e “Medinea” e dei loro equipaggi, catturati a 42 miglia dalle coste libiche, in pieno tratto di mare internazionale e pertanto nel pieno diritto di pesca; quanto e come l’Unione europea sia intervenuta nella vicenda della liberazione dei pescatori e quali interventi militari e diplomatici i Ministri in indirizzo intendano promuovere al fine di consentire la pratica del comparto ittico italiano nel canale di Sicilia, assunto che precludere gli spazi di pesca rappresenterebbe un ulteriore, devastante, danno ad un segmento già in forte affanno.
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