Con 364 voti favorevoli, la Camera ha approvato in prima lettura la mia proposta di legge di riforma del settore ittico. Un provvedimento corposo e atteso dal comparto che mira a incentivare una gestione razionale e sostenibile, incrementare le risorse ittiche, sostenere le attività della pesca marittima professionale e dell’acquacoltura, assicurare un efficace sistema di relazioni tra lo Stato e le regioni, garantire la piena coesione delle politiche in materia di pesca e di acquacoltura. A ciò si sommano interventi di riordino della materia, con notevoli semplificazioni nonché agevolazioni all’accesso ai finanziamenti sino all’istituzione di un Fondo per lo sviluppo della filiera ittica con una dotazione di 3 milioni di euro annui.

Lo si apprende in merito all’approvazione della legge contenente ‘Interventi per il settore ittico e in materia di politiche sociali nel settore della pesca professionale. Delega al Governo per il riordino e la semplificazione normativa del medesimo settore’ che, dopo il via libera a Montecitorio, passa al Senato. La norma dovrebbe permettere di promuovere la cooperazione e l’associazionismo a cui si cerca di dare rilevanza e voce nelle Commissioni centrali e locali per la pesca e l’acquacoltura, di semplificare le licenze di pesca, di attuare l’esenzione dell’imposta di bollo, di dare una evidenza chiara in etichetta della data di cattura dei prodotti ittici ai consumatori anche nel canale Ho.re.ca. Si incentiverebbe così anche la ricerca scientifica e tecnologica, nonché la creazione di filiere italiane come nel caso del tonno rosso. Adesso non resta che attendere anche l’okay del Senato.