Svolta la 2 giorni di Catania sul settore ittico italiano. Sostenibilità ambientale e economica, ricambio generazionale, innovazione tecnologica, transizione blu, creazione e gestione di un sistema alimentare sostenibile, sono stati gli argomenti oggetto di confronto e di scambio tra tutti gli attori del settore, Istituzioni comprese

Salvaguardia degli ecosistemi e regolamentazione del fermo pesca, uso sostenibile delle risorse, prospettive delle filiere ittiche e dell’acquacoltura, attenzione verso i consumatori. Sono questi alcuni tra i punti di confronto e di analisi sul tavolo della discussione a Catania durante la due giorni dei “Blue Day. Stati generali della Pesca e dell’Acquacoltura”, a cui ha partecipato la Confsal Pesca, promossi dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali.

Gli Stati generali hanno preso il via dall’assunto che va avviata la “Transizione Blu”: quel processo strategico per cui oceani sani e ben gestiti possano essere sì fonte lavoro e sostentamento, investendo in tecnologie e processi innovativi, ma limitando i danni ecologici e combattendo la pesca illegale.

La pandemia di covid-19 ha infatti colpito duramente le attività di pesca e acquacoltura nel Mediterraneo, determinando forti diminuzioni delle attività, della produzione e drastici cali dei prezzi dei prodotti. Il primo giorno degli Stati generali catanesi, a cui ha preso parte Francesco Minioto facendo le veci del segretario nazionale Bruno Mariani bloccato all’ultimo minuto per cause di forza maggiore, è stato dedicato all’analisi del settore.

“E’ un onore partecipare al ‘Blue Day’ e visto lo stato in cui versa il comparto della pesca e dell’acquacoltura oltre che un piacere, rappresenta un dovere – ha detto la Confsal Pesca -. Il confronto tra Istituzioni, forze del mondo del lavoro ed associazioni sindacali non possono che partorire effetti volti al miglioramento dello stato delle cose. Crediamo che non si possa prescindere, nel 2021, da una ‘transizione blu’: il processo strategico basato sull’innovazione tecnologica che mira alla conservazione degli ecosistemi rappresenta sicuramente il futuro, che può soprattutto dare e sviluppare lavoro. Si perché per la Confsal pesca, sindacato autonomo dei lavoratori del settore ittico, è proprio il lavoro quello a cui tiene di più. E perché proprio di questo, in fin dei conti, si vive con piena dignità. I posti di lavoro del comparto sono fortemente ridotti, – 16 percento in soli dieci anni. Oggi bisogna avere la capacità – e su questo ci appelliamo alla politica che ha pieno e legittimo mandato dei cittadini – di coniugare, senza retorica, gli sforzi semplici e concreti del passato che i nostri avi armatori e pescatori – nel tempo – hanno sviluppato, con la tutela dei nostri mari e lo sviluppo di un’acquacoltura sostenibile. I problemi del mondo della pesca sono crescenti, bisogna fare i conti con molteplici aspetti che riguardano l’area Mediterranea, l’Europa ed il resto del mondo, ma il rialzare bene la china dal covid e garantire la sicurezza dei nostri mari, specie dopo il recente caso Libia su cui la nostra Federazione si è spesa parecchio, resta una priorità. C’è dunque l’esigenza di salvaguardare quello che abbiamo avuto fino ad ora, che non è più scontato, sforzandoci di programmare il futuro. Proviamoci, abbiamo il dovere di farlo partendo dalle criticità riscontrate nell’ultimo periodo. Per questo insieme agli attori delle filiere, per l’occasione, tracceremo le linee guida per riscrivere il futuro del settore in chiave sempre più green e sostenibile. Oggi abbiamo la possibilità di misurarsi con le nuove sfide europee e le nuove opportunità che proprio la Ue mette a disposizione del settore della pesca e dell’acquacoltura come il Feampa, ma anche per ricordare il sostegno economico che il Mipaaf ha destinato al settore: 20 milioni di euro stanziati per il comparto ittico. Si tratta di 15 milioni per le imprese del settore marittimo, 3 milioni e mezzo destinati all’acquacoltura ed 1 milione e mezzo per il comparto operante nelle acque interne attraverso le Regioni e le province”.

Il deputato Filippo Gallinella, presidente della commissione Agricoltura, in collegamento webinar al ‘Blue Day. Stati Generali della Pesca e dell’Acquacoltura’ ha dichiarato che “in Parlamento siamo sempre stati vicini al mondo della pesca, in particolar modo durante la pandemia quando abbiamo fortemente voluto mettere a disposizione del settore numerose risorse per tamponare la crisi generatasi con la chiusura del canale ristorativo. La Camera ha licenziato la proposta di legge a prima firma del collega L’Abbate che contiene, al suo interno, numerosi interventi sul comparto mentre il Ministero continua il dibattito in sede comunitaria sulle norme europee che spesso stanno strette al settore. Continuerò a sollecitare, poi, il ministro del Lavoro, Andrea Orlando – ha aggiunto -, per giungere finalmente a una soluzione per un ammortizzatore sociale degno di tale nome per i pescatori italiani. Inoltre, dovremo rivedere l’organizzazione delle giornate di pesca e del fermo biologico ma, soprattutto, lavorare per il ricambio generazionale e per una maggiore sostenibilità. La priorità, però, rimane il reddito dei pescatori che svolgono un lavoro duro e difficile, garantendoci comunque sempre pesce fresco e locale” ha concluso.

“Ringrazio il sottosegretario Battistoni per aver accolto la mia richiesta di organizzare gli Stati generali della pesca in Sicilia – ha detto Toni Scilla, assessore regionale dell’agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea della Regione Sicilia -, Il Governo Musumeci considera la pesca un settore economico portante e strategico per le politiche di sviluppo nel Mediterraneo. Questa due giorni contribuirà, attraverso un confronto franco tra mondo politico-istituzionale e armatori, pescatori e stakeholder, ad individuare le strategie e le politiche per assicurare benessere all’intero settore”.

Il sottosegretario al Mipaaf, Francesco Battistoni, ha spiegato che gli Stati generali della pesca “nascono da un’esigenza di confronto fra le marinerie e le Istituzioni. Al centro degli incontri c’è la volontà di comprendere le necessità del settore, le problematiche delle filiere ma anche quella di dar vita ad un approccio multidisciplinare del settore ittico e dell’acquacoltura”. Di fatto, ha sottolineato, le “logiche del passato che trovavano soluzioni immediate a problemi contingenti sono fallite. Il nostro orizzonte deve essere quello di far crescere le filiere garantendo crescita e occupazione, migliori condizioni lavorative, implementare innovazione e competitività e creare una stabilità economica duratura. Il faro delle nostre azioni non potrà prescindere dalla salvaguardia dei nostri ecosistemi, delle biodiversità e dell’uso sostenibile delle nostre risorse”.

“Negli ultimi vent’anni il settore della pesca ha subito profondi mutamenti – ha detto Riccardo Rigillo, direttore generale della pesca marittima e dell’acquacoltura Mipaaf -. La difesa della specificità del Mediterraneo, della sua peculiarità in termini di biodiversità ambientale e culturale, ha prodotto effetti e norme stringenti di cui oggi paghiamo le conseguenze. Con gli Stati generali vogliamo affrontare insieme alle marinerie, con i partner europei e i settori produttivi collegati, il cambiamento del settore della pesca e dell’acquacoltura. Sicuramente in ambito Ue c’è un forte richiamo al cambiamento. Quello che appare più evidente è l’approccio verso un’economia Blu che unisca tutela dell’ecosistema, progresso del settore, occupazione e sostenibilità. La concretizzazione di questo nuovo corso è la strategia del Fondo Europeo per gli Affari Marittimi, la Pesca e l’Acquacoltura, un fondo da circa 1 miliardo di euro che promuove a livello europeo finanziamenti per sostenere e innovare tutta la filiera.

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Hanno partecipato

Toni Scilla, Assessore regionale dell’agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea Regione Siciliana, l’Ammiraglio Ispettore Capo (CP) Nicola Carlone, Comandante Generale del Corpo delle capitanerie di corpo; Stefano Patuanelli, Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Francesco Saverio Abate, Capo Dipartimento Mipaaf.

Giampaolo Buonfiglio, Presidente del MEDAC
Pedro Galache, Capo Unità Guardia Costiera e Programmi Internazionali dell’Agenzia europea per il controllo della Pesca, EFCA
Audun Lem, Vice-Direttore del Dipartimento FAO delle politiche e delle risorse della pesca e dell’acquacoltura
Riccardo Rigillo, Direttore generale della pesca marittima e dell’acquacoltura; Mipaaf
Francesca Biondo, Direttore Federpesca
Paolo Tiozzo, Co-Presidente Alleanza Pesca
Gennaro Scognamiglio, Presidente Unciagroalimentare
Romano Magrini, Responsanbile relazioni sindacali e rapporti istituzionali Coldiretti – Impresa Pesca
Domenico Leone, Presidente Agripesca
Marilena Fusco, Presidente Pescagri
Giuseppe Palma, Segretario Generale Assoittica Italia
Patrizio Giorni, Segretario Nazionale FAI CISL
Antonio Giovanni Pucillo, Capo Dipartimento Pesca FLAI CGIL
Carla Ciocci, Segretario Nazionale UGL
Bruno Mariani, Segretario CONFSAL Pesca
Enrica Mammucari, Segretaria Generale UILA Pesca

Francesco Battistoni, Sottosegretario di Stato Mipaaf

Mauro Bertelletti, Dirgente PEMAC I – Direzione generale della pesca marittima e dell’acquacoltura; Mipaaf
laria Ferraro, Vice-Presidente CAQ o Massimo Rampacci, Coordinatore ITAQUA
Fabrizio Capoccioni, CREA o Roberto Ridolfi, Presidente “Link 2007”
Massimo Pallottini, Presidente Italmercati
Pier Antonio Salvador, Presidente API o Giuseppe Prioli, Presidente AMA
Vadis Paesanti, ACI
Olga Annibale, Unciagroalimentare