In commissione Agricoltura della Camera parlano di “riforma epocale per il settore ittico”

Con la Legge di bilancio la cassa integrazione per i lavoratori agricoli (Cisoa) viene estesa ai lavoratori dipendenti imbarcati su navi adibite alla pesca marittima, in acque interne e lagunari, compresi i soci-lavoratori di cooperative della piccola pesca, gli armatori e i proprietari armatori, imbarcati sulla nave da essi stessi gestita, per periodi diversi da quelli di sospensione dell’attività lavorativa per il rispetto delle misure di arresto temporaneo obbligatorio e non obbligatorio.

La nostra Federazione lo apprende della commissione Agricoltura di Montecitorio. Alcuni componenti della stessa parlano di “riforma epocale per il settore ittico”.

Viene inoltre rinnovata l’indennità per il fermo pesca, su cui sono stanziati 12 milioni di euro per l’arresto temporaneo obbligatorio e 7 milioni per il non obbligatorio.

Il settore ittico potrà poi contare su 16 milioni di euro nel biennio per il piano triennale della pesca (8 milioni) e per il fondo di solidarietà nazionale della pesca (8 milioni).

A decorrere dal 2022, sono poi destinati 4 milioni di euro annui per le Capitanerie di Porto per l’esercizio delle attività svolte nell’ambito della dipendenza funzionale dal Ministero delle Politiche agricole.

La pandemia, tutt’ora in corso, ha acuito le difficoltà di un settore già in crisi ed è fondamentale che i pescatori possano contare su importanti risorse e beneficiare di ammortizzatori sociali strutturali.