Rinegoziazione e ristrutturazione dei mutui agrari, credito d’imposta cedibile per il caro carburanti e un fondo per lo sviluppo e il sostegno delle imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura.

Sono i tre provvedimenti di interesse agricolo approvati dal Governo su proposta del ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli, con in più il via libera a fertilizzanti naturali come il digestato prodotto negli allevamenti per far fronte alla carenza di quelli chimici.

Nel primo provvedimento, sulla rinegoziazione e la ristrutturazione dei mutui agrari, per le imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura, il Governo ha stabilito la possibilità di rinegoziare e ristrutturare i mutui in essere e allungare fino a 25 anni il relativo periodo residuo di rimborso.

Inoltre, nel rispetto del regime de minimis, Ismea è autorizzata a prestare una garanzia gratuita a favore di agricoltori e pescatori.  A tal fine il Governo ha rafforzato il fondo di garanzia pubblica che è stato recentemente rivisto nel suo funzionamento, prevedendo la possibilità di estendere le garanzie fino a 5 milioni di euro per il singolo beneficiario. Viene poi incrementato di ulteriori 35 milioni di euro il Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura già previsto dalla Legge di bilancio 2022.

Inoltre, il Decreto-legge introduce una misura che contrasta direttamente il caro carburanti, mediante un contributo sotto forma di credito di imposta per l’acquisto di carburanti destinato alle imprese agricole e della pesca. Il contributo straordinario è pari al 20 per cento della spesa sostenuta per l’acquisto del carburante effettivamente utilizzato nel primo trimestre solare dell’anno 2022. Infine, viene ampliata la possibilità di utilizzare il digestato come fertilizzante per terreni. La proposta si rende necessaria per favorire l’utilizzo dei sottoprodotti vegetali e degli scarti di lavorazione delle filiere agroalimentari come fertilizzante e per sopperire la mancanza di prodotti chimici a seguito della crisi Russo-Ucraina.