I pescatori di ricci che parteciperanno ai progetti della Regione riceveranno un indennizzo di circa 6 mila euro, ma i rappresentanti di categoria degli interessati giudicano troppo esigui gli aiuti

Dopo lo stop di tre anni alla pesca dei ricci di mare, stabilito dal Consiglio regionale della Sardegna con una leggina passata lo scorso primo febbraio con procedura d’urgenza, scattato il 15 aprile e che, salvo modifiche, dovrebbe restare in vigore fino al 30 aprile 2025, la commissione consiliare delle Attività produttive sta valutando una modifica al piano dei ristori. Il parlamentino, in accordo con l’assessorato all’Agricoltura, sarebbe pronto a effettuare un’eventuale correzione al progetto per il fermo pesca di questi echinodermi. E’ quanto emerso al termine della seduta pomeridiana dell’organismo consiliare, dove sono stati sentiti in audizione l’assessora regionale dell’Agricoltura, Gabriella Murgia, i funzionari delle agenzie regionali Agris e Laore, e una delegazione dei pescatori subacquei professionali.

ll commissario di Agris, Francesco Baule, ha riferito sul bando rivolto ai pescatori che per ottenere i ristori dovranno partecipare alle attività sperimentali di monitoraggio dei mari e dare un contributo alla pulizia dei fondali dalla plastica. “Abbiamo rispettato i tempi – ha detto Baule – la prima fase del bando si è chiusa il 7 novembre con l’adesione di 31 operatori. A gennaio si passerà alla seconda fase”.

Il responsabile del servizio di ricerca ittico di Agris ha confermato i dati che hanno portato al fermo della pesca dei ricci per i prossimi tre anni, evidenziando che “il monitoraggio scientifico è stato chiaro: la situazione del nostro mare è drammatica. La popolazione dei ricci si è drasticamente ridotta e, in alcuni punti, come Alghero, Golfo di Cagliari e in alcune zone dell’oristanese, difficilmente ci sarà una ripresa. Tutti i soggetti interessati al monitoraggio hanno ritenuto opportuno procedere a un blocco dei prelievi”.

I pescatori di ricci che parteciperanno ai progetti della Regione riceveranno un indennizzo di circa 6 mila euro, ma i rappresentanti di categoria degli interessati giudicano troppo esigui gli aiuti.  Per l’assessora all’Agricoltura Gabriella Murgia, dunque, la palla dovrà passare all’Aula di via Roma, che dovrà eventualmente modificare la norma e trovare la copertura finanziaria.