Dal 1 giugno, per le flotte pescherecce dei Compartimenti marittimi compresi tra Civitavecchia, Fiumicino ed Anzio, scatterà il fermo pesca, per consentire il ripopolamento di diverse specie ittiche, grazie al deposito delle uova ed alla crescita indisturbata del novellame. Il fermo biologico si concluderà il 30 giugno. La misura deriva dalla pubblicazione, da parte del Ministero dell’agricoltura del decreto fermo pesca 2023.

Il fermo di attiovità interesserà i 25 pescherecci di Fiumicino, i 22 di Anzio e i 16 di Civitavecchia. In mare andranno solo le imbarcazioni della piccola pesca e quelle dedicate alla cattura dei molluschi. Secondo una stima operata dai pescatori di Fiumicino, mancheranno, sulle tavole romane, circa 200 quintali del prodotto ittico del Tirreno. In tale fase, ristoranti, pescherie e rivendite, dell’area romana e del litorale, dovranno approvigionarsi attraverso il pescato dell’Adriatico, della Campania e del mercato estero.