La Confsal pesca è stata audita, con il vice segretario nazionale Flaminia Mariani, in tema di “lavoro marittimo”, dai referenti della “struttura di missione politiche del mare” di Largo Chigi, Roma. Dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del “Piano del mare”, le parti sociali hanno espresso le lore tesi per far recepire quegli elementi concreti e mirati al conseguimento degli obiettivi dello stesso Piano.

Di seguito l’intervento:

Buongiorno a tutti, oggi sono qui per parlare di un tema di grande importanza per il nostro futuro: il mercato del lavoro e il ricambio generazionale. Come ben sappiamo, il mercato del lavoro di oggi si trova ad affrontare sfide importanti. Tra queste, una delle più significative è la difficoltà di attrarre e trattenere i giovani, specie nei mestieri che riguardano il mare. Le cause di questo fenomeno sono molteplici, tra cui i salari bassi di cui soffre non solo il comparto in questione ma tutto il mondo del lavoro italiano.

Cosa possiamo fare? Dobbiamo lavorare insieme per rendere il lavoro marittimo più attrattivo per i giovani. In primo luogo, è necessario investire nella formazione. Dobbiamo collaborare con le scuole per orientare i giovani anche verso le professioni più antiche e meno diffuse; in secondo luogo, dobbiamo sburocratizzare le procedure di assunzione e incentivare le imprese ad assumere giovani. In terzo luogo, dobbiamo dare un maggiore riconoscimento alle competenze acquisite, anche al di fuori del sistema scolastico tradizionale, che diano più valore al ‘saper fare’ che alla teoria degli insegnamenti; in quarto luogo, è fondamentale il supporto agli istituti nautici, che svolgono un ruolo fondamentale nella formazione dei marittimi. In quinto luogo è importantissimo ricordare che per i lavoratori marittimi il riconoscimento del lavoro usurante sarebbe legittimo ed è un tema da porre sul tavolo con forza. 

Per affrontare queste sfide, è necessario un impegno concreto da parte di tutte le parti coinvolte: imprese, sindacati, istituzioni e, naturalmente, i giovani stessi. Il mercato del lavoro è un bene prezioso che dobbiamo tutelare e valorizzare, investire sui giovani significa investire nel nostro futuro. Concludo ricordando che le proposte presentate sono solo un punto di partenza perché dobbiamo essere pronti ad adattarle alle specifiche esigenze del territorio e a monitorare costantemente le politiche attuate per valutarne l’efficacia“.