L’obiettivo è quello di migliorare il coordinamento tra i Paesi dell’Adriatico per incidere con maggiore forza nei negoziati europei e internazionali per salvaguardare il settore della pesca senza dimenticare l’obiettivo della sostenibilità intesa come sostenibilità ambientale, economica e sociale
Ad Ancona, nella storica cornice della Loggia dei Mercanti, si è svolto oggi un incontro di rilievo internazionale dedicato alla “Sostenibilità, Innovazione e Cooperazione nella Blue Economy per il mare Adriatico”.
L’evento ha visto la partecipazione dei ministri della pesca di Albania, Croazia, Montenegro e Slovenia, insieme al Ministro italiano Francesco Lollobrigida, al Sottosegretario Patrizio La Pietra e al Presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, nonché delle Parti Sociali e di altri alti rappresentanti istituzionali e tecnici delle regioni che si affacciano sul bacino adriatico.
Questo vertice ministeriale rappresenta un momento strategico nel definire un approccio condiviso per la gestione sostenibile delle risorse marine dell’Adriatico, superando le tradizionali logiche basate esclusivamente sulla limitazione delle giornate di pesca, spesso penalizzanti per le comunità costiere.

L’obiettivo comune è ora sviluppare modelli di governance innovativi che integrino le sfide imposte dai cambiamenti climatici e dall’innalzamento delle acque, garantendo la tutela degli stock ittici in un’ottica di sostenibilità e di salvaguardia del tessuto socio-economico delle aree marittime.
Un’attenzione particolare è stata rivolta al settore dell’acquacoltura, con un focus specifico sulla molluschicoltura, messa in crisi da fenomeni emergenti quali l’invasione di specie aliene come il granchio blu. La necessità di azioni tempestive per mitigare questi eventi e tutelare un comparto essenziale per l’economia blu regionale è stata sottolineata da tutti i rappresentanti.
La Confsal Pesca, presente in modo proattivo all’evento, ha rilanciato il ruolo centrale che l’Italia continua a svolgere nel Mediterraneo, confermandosi primo paese per movimentazione di merci a corto raggio grazie al lavoro di imprenditori, armatori e operatori della filiera marittima.
“Il nostro impegno è promuovere politiche che creino un ambiente favorevole allo sviluppo delle imprese ittiche — afferma Flaminia Mariani — garantendo condizioni di lavoro sicure e prospettive di crescita concrete per pescatori e operatori”.
“Dopo anni di marginalizzazione, il mare torna finalmente al centro dell’agenda politica nazionale e regionale, ponendo le basi per una blue economy in grado di coniugare tutela ambientale, innovazione tecnologica e sviluppo economico. Il vertice di Ancona – continua Mariani – rappresenta un passo decisivo verso una diplomazia regionale unita, capace di incidere con forza nei futuri negoziati europei e internazionali, contrastando proposte che penalizzerebbero ingiustamente la pesca senza considerare la reale evoluzione delle flotte e delle comunità marittime“.
“La condivisione di esperienze e strategie tra Paesi dell’Adriatico, insieme alla determinazione della Confsal Pesca nel difendere i diritti e il futuro di lavoratrici e lavoratori del mare, confermano l’orizzonte di una gestione sostenibile e innovativa, esempio di una collaborazione internazionale virtuosa per la blue economy. L’Italia e i Paesi adriatici sono chiamati a fare della cooperazione il motore di un modello di sviluppo sostenibile, capace di garantire benessere economico e sociale, stabilità ambientale e competitività nel confronto globale. La sfida continua, ma con eventi come quello di Ancona si rafforza la volontà di mantenere il mare Adriatico come risorsa preziosa da coltivare con responsabilità e lungimiranza“, conclude Flaminia Mariani.
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