Il MASAF ha recentemente emanato il Decreto n. 0582398 del 29 ottobre 2025, che prevede importanti misure di gestione della pesca nelle GSA 8, 9, 10 e 11 (aree del Mar Tirreno) volte a ridurre le catture di riproduttori di nasello di almeno il 20%. In attuazione del Regolamento (UE) n. 2025/219, il decreto dispone un’interruzione temporanea obbligatoria continuativa delle attività di pesca a strascico dal 31 ottobre al 30 novembre 2025, con conseguente divieto assoluto di cattura di nasello anche per la pesca professionale con palangaro e attrezzi da posta, nonché per la pesca sportiva e ricreativa, prorogando e integrando misure già adottate nel corso di quest’anno.
Parallelamente, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha emanato il Decreto n. 1222 del 17 aprile 2025, autorizzando il finanziamento di un’indennità onnicomprensiva di 30 euro giornalieri per ogni lavoratore dipendente da impresa della pesca marittima, compresi i soci lavoratori delle cooperative della piccola pesca, nei casi di sospensione dall’attività lavorativa dovuta a fermo pesca obbligatorio o non obbligatorio.
La misura di compensazione prevista dall’art. 8, comma 1, lettera h) del Regolamento UE consente in parallelo, per i pescherecci soggetti alla riduzione di catture, un aumento del 13% dei giorni di pesca assegnati per il 2025, nell’ottica di un bilanciato recupero economico degli operatori che collaborano alla sostenibilità dei fondali marini e delle risorse ittiche.
La Confsal pesca riconosce l’importanza di interventi per la tutela delle risorse marine e per garantire la sostenibilità ambientale del settore pesca, obiettivi importanti per una continuità economica a lungo termine. Tuttavia, si esprime preoccupazione per l’impatto immediato sulle condizioni di vita e lavoro dei pescatori, già gravemente penalizzati da prolungate sospensioni dell’attività. La corresponsione di un’indennità giornaliera di 30 euro, pur rappresentando un sostegno concreto, risulta insufficiente a coprire adeguatamente le perdite economiche ed a garantire la serenità sociale delle famiglie coinvolte. La Confsal pesca sollecita pertanto un tavolo di confronto urgente con il Governo e le istituzioni competenti, per valutare ulteriori misure compensative e di accompagnamento, nonché di definire un piano condiviso di sostegno alla transizione verso pratiche di pesca più sostenibili e redditizie.
