Un’ondata di protesta si prepara a investire la città di Avellino. Agricoltori, allevatori, pescatori e cittadini uniti in un grido comune: basta! Il settore primario, pilastro dell’economia italiana e garante della nostra sovranità alimentare, è in ginocchio. Debiti insostenibili, concorrenza sleale, eventi climatici estremi e una politica agricola inadeguata stanno mettendo a rischio la sopravvivenza di migliaia di imprese e delle nostre comunità rurali.
Il 28 gennaio, alle 16, partirà da Piazza Partenio Lombardi un corteo che attraverserà il centro cittadino, culminando in un presidio in Piazza Libertà. La manifestazione sarà un’occasione per far sentire la voce di chi ogni giorno lavora la terra e il mare, per chiedere un intervento deciso delle istituzioni e per costruire un futuro migliore per l’agricoltura e la pesca italiane.
Perché? “Perché vogliamo un’agricoltura sostenibile e redditizia, che tuteli l’ambiente e garantisca il futuro delle nuove generazioni. Perché vogliamo una pesca responsabile, che preservi i nostri mari e le specie ittiche. Perché vogliamo un’alimentazione sana e locale, che valorizzi i prodotti del nostro territorio e riduca l’impatto ambientale del cibo”.
Cosa si chiede. Misure concrete e immediate per salvare il settore agricolo e della pesca: una moratoria sui debiti, la fine delle importazioni sleali, un prezzo giusto per i prodotti locali italiani, interventi urgenti per affrontare la crisi climatica e una riforma strutturale del settore.
“Chiediamo al governo e alle istituzioni – fanno sapere gli organizzatori – di ascoltare il nostro grido d’allarme e di impegnarsi concretamente per sostenere il settore primario. Abbiamo bisogno di politiche agricole che valorizzino le filiere corte, promuovano la ricerca e l’innovazione e favoriscano la creazione di lavoro nelle aree rurali. Il futuro del nostro cibo, della nostra salute e del nostro pianeta è nelle nostre mani. Partecipare alla manifestazione del 28 gennaio significa difendere il diritto a un’alimentazione sana, prodotta in modo sostenibile ed a km zero”.
