La Confsal pesca condivide preoccupazioni e intenti che hanno fatto proclamare agli “armatori liberi di Mazara” lo stato di agitazione: allo stato attuale di crisi della marineria e con la flotta peschereccia di Mazara del Vallo

Le ragioni sono diverse e variano dal caro gasolio alla scarsa concorrenzialità dei prezzi del pesce.

“Per questa Federazione, la richiesta al governo di attivazione di un bonus fiscale sul gasolio per aiutare i pescherecci, come nel 2022, per evitare il blocco totale di tutte le attività compresi indotto e perdite di posti di lavoro è giusta. Riteniamo poi sia legittimo ed alla luce dell’attuale situazione, un ulteriore tesa di mano al titolare del Masaf per trovare un “antidoto” alla massiccia importazione di prodotti ittici dai paesi extracomunitari: importazione – non regolamentata – a prezzi ai quali gli operatori ittici italiani non possono concorrere. Si ponga rimedio, infine,  alla vendita di prodotti ittici non italiani spacciati come tali ed ai quali i consumatori ‘abboccano’ inconsapevolmente” – fa sapere la Confsal pesca.