Alla presenza del Direttore generale del Mipaaf Riccardo Rigillo ed altri due dirigenti, è tornato a riunirsi – presso il Ministero – il tavolo informale di consultazione pesca e acquacoltura a cui ha preso parte la nostra Federazione insieme alle altre sigle sindacali più rappresentative e le associazioni datoriali di categoria.
Tra i temi che hanno animato l’incontro le date sulla previsione del fermo pesca 2023 (demersali e attrezzi da traino) del prossimo anno che però, si è appreso, saranno definitive con l’ultimo negoziato europeo di dicembre ma che, si prevede, dovrebbero corrispondere a quelle applicate quest’anno.
Sono stati poi posti alla dirigenza ministeriale presente anche alcuni problemi sorti su alcuni pagamenti che devono ancora essere erogati tramite il Feamp dell’anno scorso ed Feampa per l’anno corrente. Sulla pesca in senso stretto si è parlato della cattura del gambero di fondo e su questo tema, vista la complessità, su proposta di una parte associativa, sono in corso delle interlocuzioni con il ministero per aprire un tavolo di riunione specifico e presto si avranno comunicazioni a riguardo.
Tempo ed analisi sono poi stati dedicati alle specie dei piccoli pelagici, ai contratti di filiera e di distretto e dall’intenzione, attualmente contrastata dalla maggior parte degli armatori italiani, di installare (per volontà della Commissione europea, che in tal senso e per logiche di sicurezza vorrebbe intervenire a termini di legge) delle telecamere fisse sulle imbarcazioni che si spingono a pescare in zone ritenute rischiose come Libia ed Egitto.
Una constatazione con richiesta di intervento è stata fatta da Unci sul malfunzionamento della Cisoa, con numerosi operatori che non stanno lavorando e che da cinque mesi attenderebbero ancora ristoro.
Il tavolo – è stato poi annunciato – tornerà a riunirsi in tempi rapidi.